Visto il contesto socio culturale della nostra scuola e l’importante presenza di alunni non italiani e/o con difficoltà, già da qualche anno le nostre insegnanti hanno cercato una metodologia didattica che fosse il più possibile inclusiva ma allo stesso tempo innovativa e stimolante.

Il primo passo verso il raggiungimento di tali obiettivi è stata la scelta, da parte di alcune maestre, del metodo MOF.

Il modello finlandese si è diffuso in circa cento scuole in tutta Italia grazie anche al supporto delle università Cattolica e Bicocca di Milano e l’università politecnica delle Marche. La rete, nata nel giugno 2018, ha come capofila la Prof.ssa Antonella Accili, Dirigente dell’Istituto omnicomprensivo “Della Rovere” di Urbania (PU). Il modello prevede una compattazione oraria per cui nell’arco della settimana il “tempo scuola” è cambiato. La didattica è prevista dal lunedì al venerdì (escludendo quindi il sabato come richiesto da molti genitori). Gli orari per la primaria vanno dalle 8 alle 13. Nella scuola primaria De Amicis c’è un solo rientro, il martedì dalle 14.15 alle 16.15, giorno nel quale è possibile fermarsi a mensa.

L’applicazione di tale metodo si è svolta dal primo anno, soprattutto nella diversa organizzazione delle lezioni.

Seguendo le moderne ricerche delle neuroscienze che mostrano il progressivo ridursi dei tempi di attenzione dei bambini, tale modello suddivide la lezione in più momenti:

  1. Lezione frontale o brainstorming introduttivo dell’argomento che si vuole trattare- 20’
  2. Apprendimento cooperativo- 20’
  3. Metacognizione dell’argomento trattato- 20’

Per rendere possibile tale strutturazione, si rende necessario compattare le ore in modo da non interrompere l’argomento del quale si sta trattando e rendere possibile una full-immersion nello stesso.

A tal proposito la sperimentazione prevede anche la collaborazione tra le insegnanti del team che possono intervenire sullo stesso tema da punti di vista disciplinari differenti.

Ad esempio il tema ACQUA può essere affrontato dal punto di vista ortografico (le paroline con CQU), poetico, scientifico collegandolo agli stati della materia o al ciclo dell’acqua, ambientale, matematico attraverso problemi e calcoli sulle misure di capacità.

Viene potenziato l’utilizzo del corsivo e lo strumento dell’acquerello come modalità espressiva ma anche per favorire una corretta coordinazione oculomanuale.

Tale approccio interdisciplinare favorisce l’acquisizione di un metodo di studio, facilita la plasticità neurale e la conseguente apertura mentale del discente.

Visto il successo didattico della sperimentazione nell’attuale quinta, il team docente ha deciso di proseguire con la sperimentazione anche nel corrente anno scolastico, estendendola alle classi prime.

Ciò che è più importante, per un avvio armonico delle lezioni, è la scelta del compagno di banco con il quale adottare l’apprendimento cooperativo.

Tale disposizione consente, una reale condivisione del lavoro da svolgere. Il lavoro didattico si conclude quando l’intero gruppo classe ha compreso l’argomento.

Questo modo di lavorare permette un rispecchiamento negli atteggiamenti dell’altro che riesce a far calmare gli alunni più irrequieti.

Naturalmente l’intervento dell’insegnante è sempre necessario ma si pone, in questo contesto, più come facilitatore che come dispensatore del sapere come può accadere nella didattica frontale.

Sicuramente questi anni di sperimentazione sono stati positivi.

In classe quinta gli alunni stanno rapidamente acquisendo un metodo di studio critico, il clima di classe è molto sereno e costruttivo.

Per questo la nuova classe prima sposerà ancora tale modello didattico, certa di formare bambini, quindi persone dalla mente critica e capaci di collaborare con gli altri.

Insegnante Laura Lautizi

Referente del Progetto MOF – Scuola primaria De Amicis

I.C. Enrico Fermi Macerata